Morte improvvisa e sport: Brugada ne parla a Roma
Di corsa inseguendo una palla, e all'improvviso il cuore si spezza. Immagini di morte improvvisa 'in diretta' ben noti ai telespettatori. Basti pensare al calciatore del Siviglia Antonio Puerta, all'attaccante del Benfica Miklos Feher o al capitano dell'Espanyol Daniel Jarque, ma anche al giocatore di hockey Darcy Robinson.
Negli ultimi 30 anni, in Italia sono stati accertati circa 250 casi di morte improvvisa. E una volta su due la vittima era uno sportivo, quasi sempre un asso del pallone, giovane e apparentemente in perfetta forma fisica. 'La morte improvvisa cardiaca (Aspetti clinici, genetici e medico-legali)' è il tema al centro di un seminario in programma oggi al Policlinico universitario Gemelli di Roma, dalle 14.30 alle 18.30 in Aula Brasca.
Superospite internazionale il cardiologo Ramon Brugada del Cardiovascular Genetics Center dell'università di Girona (Spagna), che sta indagando sulla morte di Jarque. Insieme ai due fratelli ricercatori, lo scienziato ha identificato la sindrome che porta il suo nome (Sindrome di Brugada) ed è fra le principali cause di morte improvvisa: una malattia aritmogena geneticamente trasmessa, che provoca sincope o morte in soggetti giovani e con il cuore strutturalmente sano, ricorda una nota del Gemelli.
Promosso dalla Scuola di specializzazione in medicina dello sport dell'università Cattolica, in collaborazione con le Scuole di specializzazione in cardiologia, medicina legale e in genetica medica, il meeting romano affronterà i vari aspetti delle malattie strutturali del cuore responsabili della morte improvvisa.
"La presenza al seminario della Cattolica del professor Brugada non è casuale - spiega Antonio Oliva, ricercatore dell'Istituto di medicina legale e componente della segreteria scientifica del meeting, insieme al cardiologo Maurizio Pieroni e al medico dello sport Vincenzo Palmieri - Da diversi anni vi è infatti una consolidata ed intensa collaborazione tra il nostro Istituto e il Cardiovascular Genetics Center di Girona, che ha consentito la realizzazione di numerosi lavori pubblicati su riviste internazionali forensi e di cardiologi".
Pagina pubblicata il 01 febbraio 2010