Veronesi, contro l'alcool la proibizione non basta
«Se alcuni giovani inseguono il cosiddetto 'sballo', è perché vivono in una realtà in cui si trovano male e il disagio giovanile è una malattia dell'anima che ha bisogno di trovare un ascolto. Per limitare gli eccessi non basta mettere dei paletti, ma occorre prendere in considerazione tutto lo scenario che sta a monte dell'abuso». Così l'oncologo ed ex ministro della Sanità Umberto Veronesi, nell'ambito della campagna 'Le parole per dirlo', al via da ieri sul sito www.beviresponsabile.it per prevenire l'abuso di alcol nei giovani puntando sul dialogo con i loro genitori. «Il tema giovani e alcol - sottolinea Veronesi nella prefazione alla Guida per i genitori, scritta da un gruppo di esperti multidisciplinare - mi sta particolarmente a cuore perché riguarda l'educazione dei nostri ragazzi. Sono padre di sette figli e trovo che uno dei compiti più impegnativi del genitore sia quello di parlare con loro», raccomanda. «Se un ragazzo apprende fin da piccolo ad essere moderato in tutto - prosegue l'oncologo - più difficilmente cadrà in quegli stili di vita che vedono spesso i giovani accorrere al rito pomeridiano dell'happy hour, o abbandonarsi all'insensato binge drinking fino all'ubriacatura. Creando un vero dialogo, i nostri figli potranno trovare una risposta alle loro domande e noi svilupperemo la capacità di comprendere tempestivamente le situazioni di disagio».Pagina pubblicata il 23 febbraio 2010