Gli esami di routine non servono, anzi i check up generali possono essere dannosi
Il check up medico periodico di routine non serve sempre ad evitare i decessi causati da patologie come quelle del sistema cardiovascolare o dai tumori. Oltre a questa conclusione, una recente ricerca rivela anche che possono creare un danno alla salute del paziente.
La fonte è autorevole, il British journal of medicine, come lo sono i ricercatori del The Cochrane Library e i numeri stessi della ricerca: 180 mila persone coinvolte con 14 esperimenti.
In realtà dai dati emerge che quei controlli medici generici di routine, considerati importanti in molti paesi europei, sono sconsigliati per un programma di salute pubblico.
Si tratta di una pratica standard molto diffusa in Europa. Controlli, visite ed esami diagnostici eseguiti con l'obiettivo di individuare precocemente una malattia.
Nulla hanno a che fare con i programmi di screening con i quali si fa prevenzione su specifiche patologie e che sono indirizzati a precisi soggetti che per vari fattori, come ad esempio l'età, sono considerati a rischio.
Quelli bocciati dalla ricerca sono invece quegli esami di routine che corrispondono, più o meno, a questa affermazione: "Mi faccio tutto così sto tranquillo per un anno".
Insomma, per i ricercatori danesi non è detto che questa pratica diffusa sia vantaggiosa.
Lasse Krogsbøll, coordinatore dello studio, spiega che "spesso quando i medici visitano un paziente, identificano altri problemi, e chiedono ulteriori esami, a volte per problemi secondari. Si perde di vista l'obiettivo principale della cura".
A questo inconveniente si deve aggiungere poi che questi esami fatti su persone sane possono procurare un danno dovuto a "sovradiagnosi e trattamenti eccessivi".
Così, il rischio è che nel soggetto sano si potrebbero diagnosticare delle malattie che non avrebbero comunque mai dato disturbi o manifestato sintomi o accorciato la vita.
Ma non è finita, perché c'è anche l'aspetto psicologico che entra in gioco in modo negativo. Basti pensare allo stato emotivo di un individuo in buona salute che, dopo un controllo generico di routine, riceve la patente del malato senza la certezza che la sua malattia si manifesti nel corso della sua vita.
Insomma, i ricercatori del The Cochrane Library bocciano questo tipo controlli sostenendo che i medici dovrebbero "far fare esami o offrire cure quando sospettano che ci sia un problema".
Per quanto riguarda invece le iniziative intraprese dalla sanità pubblica "che offrono sistematicamente controlli generali di salute dovrebbero essere evitate."
In definitiva, quella suggerita dai dati della ricerca è l'applicazione del concetto di "appropriatezza" della prestazione sanitaria.
Quest'ultima, se inappropriata, si trasforma in un costo mostruoso per il servizio sanitario, ma soprattutto in un rischio per la salute dei cittadini, oltre all'intasamento delle strutture sanitarie che, anziché curare i malati veri, si occupano dei sani.
A tutto vantaggio della sanità privata low cost.
Per approfondire:
Sanità, troppo spesso test inutili, ripetuti e costosi per SSN
21 novembre 2012