Regione Lazio: pap test alle minori nei Consultori, perché dire di no
Emanate le "Linee di indirizzo regionali per le attività dei Consultori Familiari". Contro ogni evidenza scientifica è prevista l'offerta del pap test alle minori durante le procedure per IVG. Ragazze, dite di no quando vi verrà offerto.
La Regione Lazio ha qualche difficoltà sull'appropriatezza della prestazione sanitaria. L'appropriatezza è quella branca della medicina che dice cosa, come e quando fare, per esami, analisi del sangue, ecografie, TAC, e via dicendo.
Ora tutti sappiamo che il nostro Paese ha un deficit sanitario esagerato, con liste di attesa interminabili nelle Regioni che notoriamente spendono molto di più per dare molto di meno (ma abbiamo segnalazioni che anche in Lombardia, la patria dell'opulenza sanitaria non vada bene).
Vi invitiamo a leggere per esempio questo bellissimo lavoro di Secondo Magri, direttore della Unità operativa di fisica sanitaria di Cremona, per farvi un'idea di quanto male ci facciamo facendo radiografie inutili.
Ma si sa, less is more (meno è di più) non è il detto che va per la maggiore nella Regione di Zingaretti, che ha accreditato numerosi laboratori e case di cura private. Controllare per credere, sul sito della Regione, alla voce "Decreti del commissario ad acta".
Ma more is beatiful (di più è meraviglioso), probabilmente, e allora ecco che nel Decreto sulle linee guida per i Consultori familiari arriva l'indicazione che prevede l'offerta del pap test alle minori durante le procedure per IVG. Leggere per credere.
Non esiste nessuna linea guida, né protocollo, né programma di screening nel mondo, dallo Zambia al Canada, che faccia il pap test alle minori. Il pap test è un esame che fa parte della prevenzione del tumore del collo dell'utero e nell'età sotto ai 18 anni questo tumore semplicemente.. non esiste.
In Europa il pap test si comincia a fare a 25 anni, con i programmi di screening organizzati. Negli Stati Uniti l'Associazione dei ginecologi e degli ostetrici americani propone (in disaccordo con l'organizzazione americana contro il cancro, che conferma i 25 anni) come data di inizio i 21anni, qualcuno dice che in effetti se hanno cominciato ad avere rapporti sessuali molto presto si può discutere sul cominciare prima dei 25, ma mai in nessuna parte del mondo a nessuno è venuto nemmeno in mente di fare il pap test a 15 anni, o a 17 anni.
Fare il pap test in età così giovanile è, lo dicono le linee guida internazionali, non soltanto è del tutto inutile, ma dannoso perché porta alla scoperta di tantissime infezioni da papilloma virus che nella grandissima maggioranza dei casi passeranno da sole.
Insomma è come mettersi a fare il controllo dell'enfisema ai bambini dell'asilo con la tosse.
E' un esame che inoltre spaventa le adolescenti (peraltro in un momento difficile della loro vita come un'interruzione volontaria di gravidanza) senza portare nessun miglioramento della loro salute.
Le espone a trattamenti inutili. Ve li immaginate i genitori in ansia che saranno preda del primo servizio di laserterapia che si mette a curare queste ragazzine che invece dovevano essere escluse da questo esame, lasciate a passare la loro adolescenza facendosi la loro immunità, proprio come i bambini dell'asilo, per poi essere riprese dai programmi di screening da grandicelle, quando questa relazione con il virus merita di essere investigata?
Insomma ci sarà qualcuno nell'appena riassorbita Agenzia di sanità pubblica, o altro competente, che voglia mettere fine a cotanto strazio?
Noi lo speriamo, intanto cogliamo l'occasione per dire, a chiare lettere: qualunque cosa dicano le linee guida della Regione Lazio sui Consultori familiari non fate il pap test prima dei 21 anni. Semplicemente, quando vi viene offerto dite "no, grazie".
E' la cosa migliore da fare, per la vostra salute.
IN ARGOMENTO:
Malattie a trasmissione sessuale
La Sanità del Lazio migliora grazie a Zingaretti, che brutta propaganda
17 giugno 2014