Aborto, 100% di obiettori e la legge 194 nella Marche è a rischio
Legge 194, ospedale di Jesi in provincia di Ancona, 10 ginecologi, 10 obiettori di coscienza. Sintesi: la legge non viene applicata.
E' la situazione denunciata dalla Cgil che lancia un grido d'allarme sui "diritti negati alle donne".
Il sindacato riferisce che l'obiezione di coscienza dell'intera equipe ha causato l'interruzione del servizio. Sulla questione è intervenuto l'assessore alla Sanità Almerino Mezzolani per "garantire che nei prossimi giorni possa operare un medico non obiettore proveniente dall'ospedale di Fabriano".
Quindi le interruzioni di gravidanza saranno eseguite da un medico preso in prestito, soluzione prevista dalla Legge 194: "La regione ne controlla e garantisce l'attuazione anche attraverso la mobilità del personale".
Sta di fatto che la distanza tra i due ospedali è di circa 44 chilometri e la Cgil cita i dati del Ministero della Salute che su 2.458 aborti eseguiti nelle Marche nel 2009, il 24% sono stati eseguiti fuori della provincia e il 9.9% in altre regioni. Numeri pari al doppio della media nazionale.
"Quello dell'ospedale di Jesi non è certamente il primo caso di interruzione di pubblico servizio - commenta Lisa Canitano, presidente di Vita di Donna - l'obiezione di coscienza, che raggiunge in Italia la media del 71%, è una piaga che minaccia l'applicazione di una legge dello Stato e l'autodeterminazione delle donne".
"La legge 194 è chiara - aggiunge la ginecologa romana- i medici hanno diritto ad obiettare mentre le donne hanno il diritto ad usufruire del servizio. Come è altrettanto chiara quando dice che, in ogni caso, ogni struttura pubblica deve applicare la legge.
Quindi prendersela con i medici è poco produttivo, almeno finché la legge non verrà modificata regolando l'obiezione di coscienza in modo da avere in ogni struttura autorizzata all'Ivg il numero sufficiente di ginecologi non obiettori.
Bene ha fatto l'assessore Mezzolani ad applicare la legge - conclude Canitano - ci auguriamo che tutti lo facciano ricordando che è un obbligo".
Per approfondire:
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Aborto/ Laiga: troppi obiettori, a rischio l’applicazione della legge 194
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Pubblicato il 8/9/2012