L'igiene in ospedale
Fisioterapisti, infermieri e medici, ma anche personale addetto alle pulizie in ospedale, "a rischio" di aggressioni da parte di batteri resistenti. Negli ospedali e nelle case di cura italiani sono stati trovati infatti ceppi batterici resistenti, come lo Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA), in particolar modo su guanti o su indumenti di questo personale sanitario. Ma anche mani sporche e telefoni cellulari usati in corsia possono trasformarsi in un ricettacolo di batteri super resistenti. Lo hanno sottolineato gli esperti riuniti in occasione del 17esimo European Congress of Clinical Microbiology and Infectious Diseases (Eccmid)/25° International Congress of Chemotherapy (Icc), in corso fino al 3 aprile a Monaco di Baviera. Tra di essi i fisioterapisti sono il gruppo più frequentemente soggetto a contaminazione (quasi il 100%), seguiti dagli infermieri (60%), dai medici (50%) e dal personale addetto alle pulizie (20%). La contaminazione batterica è stata rilevata anche sul 95% dei telefoni cellulari del personale sanitario: nel 50% dei casi coesistono due o tre diverse specie batteriche. Un telefono su quattro è contaminato da Staphylococcus aureus (25%) e il 52% di questi stafilococchi sono resistenti alla meticillina (MRSA). Nel 17% dei telefonini sono stati riscontrati batteri gram-negativi e il 31% di questi ceppi è resistente alle cefalosporine. Stesso discorso anche per le mani: identici batteri sono stati ritrovati su quelle del personale sanitario.Pagina pubblicata il 02 aprile 2007