Snami, "accuse gravi e ingiustificate" di Ichino ai medici di famiglia
La polemica sui certificatiAutocertificazioni al lavoro per i primi tre giorni di malattia. E' la 'ricetta' del Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami) contro l'assenteismo 'coperto' dal certificato medico. A proporla il presidente dell'associazione di categoria, Piergiuseppe Conti, che non nasconde la sua irritazione per le "accuse gravi e ingiustificate" ai medici di famiglia, contenute in un articolo di Pietro Ichino sul 'Corriere della Sera' di ieri, in cui si punta il dito contro i camici bianchi dal certificato facile. "Conosciamo la fama e le idee innovative del giuslavorista Pietro Ichino. Non ammettiamo però - dice il leader Snami - che il solito gioco al massacro preveda un solo capro espiatorio, ovvero il medico". Per Conti la soluzione "è già sui tavoli del Governo attuale e dei precedenti". Una proposta che lo Snami ha avanzato da tempo "per stabilire regole certe per le certificazioni di malattia. Si tratta di responsabilizzare il lavoratore e far sì che autocertifichi di malattia fino a tre giorni. Questo avviene in tutti i Paesi europei, dove si va dal medico dal quarto giorno di indisposizione in poi".
"Le accuse infondate di malafede e irresponsabilità - dice il presidente Snami riferendosi all'articolo apparso ieri sul Corriere della Sera - devono poi essere provate con i fatti, perché gettano discredito sui medici già incolpati spesso fuori luogo di sempre maggiori misfatti e con scarsissima possibilità di appello mediatico. E non solo: il professor Ichino - prosegue Conti - attacca a tutto campo anche gli Ordini dei medici. Ma ne ha anche per i magistrati". E per chiarire la posizione dello Snami Conti, infine, rivolge a Pietro Ichino l'invito ad un confronto, perché non è più accettabile che "si continui a gettare fango sulla categoria".
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Pagina pubblicata il 11 aprile 2007