Un futuro senza medici di famiglia
Undici milioni di italiani potrebbero rimanere senza medico di famiglia entro dieci anni. Colpa del notevole squilibrio che si creerà tra i professionisti di nuova nomina e quelli che andranno in pensioneLa previsione di una grave carenza di medici impegnati nelle cure primarie viene dalla Federazione italiana medici di medina generale (Fimmg). Il tema è affrontato nel documento sulla 'Rifondazione della medicina generale', già discusso dai vertici del sindacato e ora all'attenzione di tutti gli iscritti chiamati, entro il 30 giugno, ad approvarlo.Ogni anno, spiega la Fimmg, si formano 1.560 medici di medicina generale. Ma da oggi al 2017 ne andranno in pensione 25.500. Il saldo sarà pari a 9.900 medicina in meno. Risultato 11 milioni di pazienti senza medico se non ci sarà un'inversione di tendenza. A fare i conti sono i camici bianchi della
La 'ricetta' della Fimmg, nella proposta di 'Rifondazione', è "dare la possibilità ai medici di organizzarsi - spiega il segretario nazionale del sindacato Giacomo Milillo - per poter affrontare le esigenze assistenziali di tutti". E per farlo è necessario "togliere il medico di famiglia dalla situazione di 'emarginazione' dal sistema che vive oggi. Permettendo, in primo luogo, l'accesso alle funzioni dirigenziali nella medicina del territorio". Al medico di medicina generale, inoltre, dovrebbe essere fornito il"personale sufficiente perché possa fare il suo mestiere e non debba fare contemporaneamente la segretaria, l'infermiera, il burocrate o altro", dice Milillo.
Ma il punto forte della riorganizzazione delle cure di base sta nel creare una rete di relazioni tra colleghi che "pur lasciando i medici nei loro studi, permetta - continua - di strutturare un servizio di medicina generale flessibile alle esigenze del cittadino". Per tutto questo sono necessari investimenti da parte del Servizio sanitario nazionale. Secondo il sindacato, servirebbe un miliardo e mezzo di euro in più rispetto ai 4 miliardi e 800 mila euro spesi attualmente dal servizio pubblico per la medicina generale. Per quanto riguarda la formazione, invece, il sindacato punta ad ottenere una specializzazione specifica in medicina generale e l'insegnamento universitario della disciplina. Mentre resta ferma la posizione contro un passaggio alla dipendenza per la categoria.
Pagina pubblicata il 05 aprile 2007