Medici di famiglia, confermata agitazione Snami
Confermato lo stato di agitazione del Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani (Snami) che ribadisce anche le minacce di sciopero. E' fallito, infatti, il tentativo di mediazione, al ministero del Lavoro a Roma, tra l'associazione sindacale e la parte pubblica, ovvero il ministero della Salute, che non ha inviato nessun delegato al tentativo di "raffreddamento" della vertenza, e la Sisac, l'organismo preposto alle trattative per il rinnovo della Convenzione di medicina generale. Lo Snami protesta, tra l'altro, per la mancata apertura del tavolo delle trattative convenzionali. "Abbiamo chiesto - ha spiegato Mauro Martini, presidente dello Snami - come e quando saranno aperte le trattative per il rinnovo della convenzione, seguendo il mandato del nostro congresso nazionale. Ci è stato risposto che fino a quando non sarà messo a punto l'atto di indirizzo dalla Conferenza Stato-Regioni, la Sisac non può aprire le trattative. Quindi non c'è nessuna data in calendario. Nessuna possibilità di aprire il confronto". Fallito il tentativo di conciliazione, "abbiamo confermato lo stato di agitazione - ha precisato Martini - e il ministero del Lavoro, come prevede la procedura, ci ha dato il via libera per l'eventuale proclamazione dello sciopero". Una misura che sarà decisa dopo l'incontro con il ministro della Salute Livia Turco. "Abbiamo già chiesto un appuntamento al ministro e, credo, ci sarà accordato per la prossima settimana". Le decisioni, compresa l'eventuale proclamazione dello sciopero, saranno prese dal nuovo esecutivo del sindacato, eletto sabato scorso a conclusione del congresso nazionale e che si riunirà per la prima volta l'8 giugno. Il giorno successivo, il 9, è prevista la riunione del Comitato centrale. "Queste due date - conclude Martini - ci daranno le indicazioni su come proseguire la nostra battaglia".Pagina pubblicata il 26 maggio 2007