Cgil medici, regioni irresponsabili e scioperi inevitabili
A lanciare l'accusa contro l'operato di alcune Regioni è Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp-Cgil medici "Il comportamento irresponsabile di alcune Regioni che, come la Campania, il Lazio e la Sicilia, tagliano in modo illegittimo voci contrattuali, o consentono il licenziamento illecito di dirigenti medici, come in Toscana, non può che portare a una esasperazione dei rapporti sindacali e, inevitabilmente, a scioperi. Far pagare ai cittadini, ai medici e a tutti i lavoratori della sanità , le scelte sbagliate di altri che hanno portato ai deficit sanitari regionali, è per noi inaccettabile". A lanciare l'accusa contro l'operato di alcune Regioni è Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp-Cgil medici. "A questo - sottolinea in una nota Cozza - si aggiunge il dato scandaloso della stragrande maggioranza delle aziende, circa l'80 per cento, che non ha concluso la contrattazione aziendale. Avevamo quindi ragione - ricorda - a non firmare un contratto che ha privato i medici e i veterinari del 15 per cento dell'aumento, che poteva essere certo nel salario fondamentale senza delegarlo alla contrattazione aziendale.Oggi - aggiunge - tutti gli altri lavoratori del pubblico impiego hanno già nella busta paga il 90 per cento dell'aumento, mentre i camici bianchi e i veterinari, grazie a un contratto autolesionista, sono rimasti con il 75 per cento". Cozza si augura quindi che nei prossimi mesi, quando si aprirà il tavolo per il rinnovo del contratto nazionale, "prevalga una linea di buon senso, dando il massimo della certezza degli aumenti già nel salario fondamentale, valorizzando finalmente l'esperienza professionale e non solo gli incarichi gestionali".
Pagina pubblicata il 27 giugno 2007