Sciopero dei medici nei penitenziari
L'Associazione medici amministrazione penitenziaria italiana (Amapi) ha proclamato uno sciopero per il 19 e il 20 giugno. Gli oltre 43 mila detenuti nelle carceri italiane non potranno dunque usufruire della regolare assistenza medica, tranne che degli interventi di pronto soccorso. "Ci è stato imposto di rinunciare - afferma il presidente dell'Amapi, Francesco Ceraudo - a oltre otto milioni di arretrati e con senso di grande responsabilità abbiamo accettato. In cambio, già dal settembre scorso, il ministro della Giustizia Clemente Mastella si era impegnato a trovare i due milioni e 250 mila euro destinati al rinnovo del nostro contratto, invariato dal 2004. Da allora, tutti i nostri solleciti non hanno sortito nessuna risposta e per questo ci troviamo costretti, nostro malgrado, a interrompere, anche se per due soli giorni, un servizio fondamentale per la popolazione detenuta che è costituita in gran parte da tossicodipendenti, sieropositivi, cardiopatici e malati mentali. Siamo stufi di certi governanti - prosegue Ceraudo - che impongono sacrifici alla popolazione, disattendendo impegni e promesse". Durante l'agitazione, gli operatori sanitari (medici, medici specialisti, infermieri e tecnici) effettueranno solo interventi di pronto soccorso. Sospesi i ricoveri e le dimissioni, tranne per le urgenze che saranno trattate in ospedale. Il 19 e 20 giugno sono state indette anche manifestazioni di protesta davanti agli istituti penitenziari di Parma, Napoli e Palermo.Pagina pubblicata il 15 giugno 2007