Ferie estive e ospedali, infermieri non sufficienti a garantire i riposi
"Scattano i piani ferie degli infermieri e negli ospedali italiani cominciano i problemi: con la diminuzione del personale disponibile, quasi nessuna delle aziende è in grado di rispettare le norme Ue sui turni di lavoro e le pause di undici ore, previste dal decreto legislativo 66/2003 che recepisce la norma comunitaria". A
lanciare l'allarme è Annalisa Silvestro, presidente della federazione nazionale Ipasvi (Infermieri professionali, assistenti sanitari, vigilatrici d'infanzia). Poco personale, turni massacranti: da qui la protesta degli infermieri, che - come in alcuni ospedali di recente - si danno malati in massa, bloccando di fatto l'attività della strutture in cui lavorano. "Buona parte degli infermieri - spiega - non rispetta gli stacchi fra un turno di servizio e il successivo.
Impossibile attenersi alle norme previste nel decreto, con questi numeri. Il personale attuale non basta. Servirebbero più infermieri". La soluzione, secondo Silvestro è sempre quella: "Assumere più gente. Non ci sono alternative, e a poco serve proporre deroghe alla legge".
Il riferimento è alla richiesta fatta dalle Regioni Lombardia ed Emilia Romagna, in attesa di una risposta da parte del Governo: "Non ho visto la documentazione - commenta Silvestro - ma se c'è una direttiva europea che ha l'obiettivo di garantire il recupero psico-fisico del personale, sarebbe opportuno rispettarla e rimpinguare gli organici piuttosto che chiedere eccezioni". E pensare, aggiunge, che "la legge che impone undici ore di riposo fra un turno e l'altro è del 2003 e ci sarebbe stato tutto il tempo per adeguarsi. Purtroppo così non è stato.
E oggi i piani organizzativi stabiliti dalle aziende ospedaliere non permettono di rispettare le pause previste dalla normativa".
Pagina pubblicata il 10 luglio 2007