Contraccezione d'emergenza in tribunale
Il Giudice per le indagini preliminari di Roma, Carlo Mattioli, ha fissato per il 10 aprile l'udienza sul procedimento esposto "il primo febbraio 2006, quando decidemmo di denunciare i medici del Policlinico Umberto I e del San Giovanni di Roma che, appellandosi all'obiezione di coscienza, si rifiutarono di prescrivere la cosiddetta 'pillola del giorno dopo' a una paziente che ne faceva urgente richiesta".
Lo annunciano l'avvocato Alessandro Gerardi e Massimiliano Iervolino, segretario dell'Associazione Radicali Roma e candidato al 19esimo collegio della Provincia di Roma nelle liste del Partito Democratico.
"All'udienza - spiegano - tenteremo di dimostrare per la prima volta in un'aula giudiziaria, soprattutto grazie al parere medico-scientifico redatto da Silvio Viale sul meccanismo d'azione del levonorgestrel, che i medici che non forniscono la ricetta per l'acquisto della cosiddetta 'pillola del giorno dopo' compiono un vero e proprio reato di interruzione di pubblico servizio, omissione d'atti d'ufficio e non un atto di rispetto della propria coscienza".
Un atteggiamento, concludono, "che come per i profilattici e la pillola contraccettiva non è previsto né consentito dalla legge".
Impianto contraccettivo sottocutaneo
Pagina pubblicata il 18 marzo 2008