Morbo di Alzheimer, l'attività fisica non rallenta i danni cognitivi
La RM indica che l'attività fisica non ha alcun effetti sul tasso di progressione delle lesioni della materia bianca nei soggetti anziani con morbo di Alzheimer.
Era precedentemente stato riportato che l'attività fisica sembra rallentare la progressione dei danni cognitivi, probabilmente incrementando il flusso ematico alla corteccia cerebrale.
Vi sono comunque costanti prove del fatto che gli anziani che praticano un'attività fisica regolare o di livello elevato presentano una diminuzione del rischio di demenza rispetto a quelli inattivi.
I meccanismi tramite cui ciò accade possono essere vascolari, neurali o una combinazione che non implica alcun rallentamento delle lesioni della materia bianca cerebrale, il che spiega i dati del presente studio.
(Neurology 2007; 68: 1223-6)
L'attività fisica al servizio della buona salute
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Pagina pubblicata il 22 aprile 2007