Di Virgilio, su biotestamento saremo in armonia
"E' una legge con una grande valenza etica, ma non una legge religiosa. Credo che la divisione tra finiani e non finiani debba cadere" alla luce "dei miei emendamenti al testo base, che vanno a tutto beneficio dei cittadini".
Il relatore del ddl sul biotestamento a Montecitorio, Domenico Di Virgilio, si mostra ottimista sul cammino del provvedimento alla Camera dei Deputati, e sulla possibilità di ricomporre le divisioni sul testo emerse tra le fila del Pdl, partendo dai dubbi manifestati dal presidente della Camera Gianfranco Fini e dagli uomini a lui più vicini.
Incalzato dai giornalisti a margine del convegno capitolino dal titolo 'Testamento biologico: menzogne e verità', Di Virgilio è fiducioso sul consenso che potrebbero raccogliere le sue proposte di modifiche al ddl. "Senza peccare di presunzione mi sembrano emendamenti migliorativi - afferma - e che possono essere considerati trasversali ai diversi schieramenti".
In particolare, il relatore del testo sottolinea l'emendamento "in cui si dà la possibilità di sospendere idratazione e alimentazione artificiali quanto non hanno più motivo di esistere", ovvero quando il medico, "in condizioni si scienza e coscienza", accerta lo stato terminale per il paziente. Una proposta di modifica, tuttavia, che non cambia la posizione della maggioranza sui casi come quello di Eluana Englaro. "Con questa legge - precisa Di Virgilio - la ragazza non sarebbe morta. Il suo, infatti, era un caso di disabilità grave, e questa non può diventare una discriminante per decidere se una vita vada o meno vissuta".
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Pagina pubblicata il 14 dicembre 2009