22.500 firme per la libertà di cura
Libertà di cura, sta riscuotendo molta attenzione l'appello in favore della libertà di cura promosso da Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul Ssn del Senato.
In soli tre giorni oltre 22.500 persone hanno sottoscritto il documento: cittadini comuni, ma anche tante le personalità della società civile che hanno voluto comparire tra i primi firmatari.
"L'obiettivo dell'appello - commenta Marino - è raccogliere quante più adesioni possibili per sensibilizzare il Parlamento che si appresta a discutere e votare una legge sulle dichiarazioni di fine vita.
Su temi tanto delicati è fondamentale che si tenga conto delle opinioni di tutti e di tutti i diversi orientamenti espressi dalla società".
Sino a fine gennaio sarà possibile sottoscrivere l'appello sul sito www.appellotestamentobiologico.it e in occasione di dibattiti pubblici sul tema. Hanno già firmato Rita Levi Montalcini, Eugenio Scalfari, Giuliano Amato, Guglielmo Epifani, Stefano Rodotà, Silvio Garattini, Marcello Lippi, Luciana Littizzetto e Maurizio Costanzo.
Quest'ultimo sostiene che "non potendo decidere la nostra nascita abbiamo il diritto di 'gestire' la nostra morte, evitando accanimenti terapeutici. Il cittadino deve essere libero di decidere sulla propria salute e quindi sulle proprie cure".
Una battaglia sposata anche dal teologo Vito Mancuso, che aderisce "perché credo che la vita umana è sacra e che la sua espressione più alta è la libertà".
Pagina pubblicata il 04 dicembre 2008