Quando rifiutare sfiora l'eutanasia
"Dovrà essere valutato caso per caso se la richiesta del paziente autonomo che, consapevolmente, rinuncia a determinate terapie, accettando così il decorso naturale della malattia, col supporto di doverose e appropriate cure palliative, possa configurare o meno l'ipotesi di una richiesta eutanasica".
Il Comitato nazionale per la bioetica (Cnb) chiarisce i termini di una difficile e contestata distinzione sul fine vita dei malati nel documento 'Rifiuto e rinuncia consapevole al trattamento sanitario nella relazione paziente-medico', che è stato votato venerdì dall'organismo della Presidenza del Consiglio.
"Quando, nel caso di paziente competente in condizione di dipendenza, la rinuncia alle cure richieda, per essere soddisfatta, un comportamento attivo da parte del medico - aggiunge il Cnb - va riconosciuto il diritto a quest'ultimo di astensione da comportamenti ritenuti contrari alle proprie concezioni etiche e professionali.
Tuttavia - evidenzia il documento - si ritiene necessario che il Sistema sanitario garantisca l'attuazione concreta ed effettiva della richiesta di rinuncia al trattamento sanitario avanzata dal paziente competente".
Pagina pubblicata il 26 ottobre 2008