A Roma il 70° congresso della SIC
Oltre 220 mila italiani morti nel 2006, di cui 124 mila donne. E questo perché le malattie cardiovascolari colpiscono soprattutto i più anziani e in questa fascia d'età il 'gentil sesso' è numericamente superiore rispetto agli uomini.
In Italia, insomma, i disturbi a cuore e arterie restano saldi al primo posto tra le cause di morte, dato che sono imputabili a questi problemi quasi 374 decessi ogni 100 mila abitanti. Per fare il punto sulle ultime novità scientifiche, si è aperto sabato a Roma il 70esimo congresso della Società italiana di cardiologia (Sic).
Secondo Paolo Marino, presidente della Sic, in Italia c'è "una situazione preoccupante e in crescita, lo vediamo ogni giorno in corsia, specie nel reparto donne. Vanno in palestra e fanno ogni tanto una dieta che dura lo spazio di un mattino.
L'unica preoccupazione è la linea, non certo il cuore. Fumo, colesterolo, ipertensione, diabete sono un problema, pensano, degli anziani. Gli uomini non sono da meno: calcetto, magari senza allenarsi, jogging nel parco. Tutto qui. I giovani poi che, per definizione, non fanno prevenzione. Anzi - avverte - sembrano mettersi d'impegno per condurre stili di vita 'azzardati'".
Altra questione, quella dei farmaci post-infarto: per Raffaele Bugiardini, coordinatore del congresso, "ci sono terapie valide con medicinali salvavita, ma che tardano a essere utilizzate in Italia nella pratica clinica. Non è una questione di economia, perché la spesa per questi salvavita è bassa.
I cittadini devono essere informati che, nonostante il Servizio sanitario nazionale spenda circa il 10% del Pil per la sanità, non sempre ricevono le cure che l'evidenza scientifica avrebbe suggerito".
Cistite: cause, sintomi e cura
Pagina pubblicata il 13 dicembre 2009