Cento cuori misteriosi sotto inchiesta
Sono già 100 i casi inusuali finiti sotto la lente dei cardiologi-detective: il pool di 'cervelli' impegnati da un anno nello studio dei pazienti più insoliti, per scoprire i misteri del cuore ancora irrisolti.
Un progetto voluto dalla Fondazione 'Per il tuo cuore onlus', che ieri a Roma ha presentato la seconda campagna Rai di sensibilizzazione e raccolta fondi. "Lavoriamo come veri e propri detective - spiega Attilio Maseri, cardiologo di nomi celebri, dalla regina Elisabetta a Papa Giovanni Paolo II, e presidente della Fondazione - perché la curiosità è fondamentale per aprire nuove via alla scienza".
Obiettivo, svelare finalmente cosa c'è dietro quegli infarti che arrivano come fulmini a ciel sereno, ma anche il segreto di fumatori incalliti, che a tavola non si negano nulla, ma nonostante tutto superano le 90 primavere.
"Vogliamo fotografare gli angeli custodi del cuore, che regalano ad alcune persone una protezione in più", dice il cardiologo. Una ricerca ambiziosa che parte da anni di osservazione dei pazienti: "I cuori non sono tutti uguali. Dopo avere standardizzato le cure per offrire trattamenti uniformi in tutto il Paese, ora dobbiamo personalizzare davvero i trattamenti.
Anche perché ancora non ci spieghiamo perché alcuni malati hanno problemi nonostante le terapie, e altri godono di buona salute sebbene siano a rischio". Grazie alla prima campagna sono stati finanziati due progetti di giovani 'cervelli', che hanno già dimostrato l'esistenza di curiose differenze.
"Uno studio retrospettivo su soggetti sottoposti a coronarografia con Tac multistrato per una diagnosi precoce - racconta Maseri - ha mostrato che il 20% aveva le coronarie assolutamente pulite. La metà di queste persone, oltre tutto, presentava almeno tre fattori di rischio per coronaropatie".
Insomma, un piccolo gruppo di soggetti insoliti, un po' come il celebre statista britannico Winston Churchill: nonostante l'inseparabile sigaro, la mole, lo stress e la passione per l'alcol, spense più di 90 'candeline'.
"Accanto a questi pazienti, c'è un 15% di soggetti con coronarie disastrate, ma nessun fattore di rischio. Ebbene, da questi due gruppi possono arrivare i dati più interessanti".
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Pagina pubblicata il 04 febbraio 2010