Pillola dei 5 giorni dopo, attacco dei parlamentari cattolici: "e' abortiva"
Attacco alla Ellaone, la pillola dei 5 giorni dopo che dal 2 aprile è in vendita in tutte le farmacie italiane. "E' potenzialmente abortiva", questa è la denuncia dei parlamentari per la vita che annunciano un interrogazione al ministro Balduzzi per richiedere la sospensione della vendita.
Sono 85 parlamentari dell'associazione "intergruppo per il valore della vita". Tagliano trasversalmente tutti i gruppi politici e nel documento presentato oggi alla stampa, anche se siglato finora solo da quattro parlamentari (fonte: libero.it) tra i quali Stefano De Lillo del Pdl, chiedono a Balduzzi se non sia il caso di "sospendere la commercializzazione del farmaco, posto che Ellaone - nel rendere l'endometrio inospitale per l'annidamento del concepimento - risulta agire attraverso un meccanismo post-concezionale anti-annidamento che non è compatibile con la legislazione italiana".
Questa in sintesi è la notizia. I parlamentari dicono che la pillola dei 5 giorni dopo è un anti-annidante, cioè impedisce all'ovulo fecondato di attaccarsi alla parete dell'utero nella settimana che segue il concepimento.
La casa farmaceutica da parte sua ha già fatto uscire lavori scientifici che dicono che inibisce l'ovulazione e quindi non è possibile che sia un anti-annidante. In questa diatriba ci si dimentica che per la legge italiana, e per la medicina, un mancato annidamento non è un aborto.
Ci si dimentica che è possibile inserire la spirale entro sette giorni da un rapporto a rischio di gravidanza indesiderata proprio con intento anti-annidante, normalmente, in tutti i nostri servizi.
Ci si dimentica che la spirale può avere un effetto anti-annidante normalmente, in tutti i cinque anni in cui la si usa, e che per questo i testimoni di geova e i ginecologi cattolici non la inseriscono.
O vogliamo vietare anche la spirale? E il sesso pre-coniugale? E che altro vogliamo vietare in questo Paese ormai allo sbando degli integralismi, che si rivelano avere le Ferrari e essere spesso molto più interessati a Mammona che a Dio? Il divorzio, per esempio?
Allora, al di là delle polemiche scientifiche, va ribadito che le religioni comandano solo chi ci crede.
Se i cattolici non desiderano prendere la contraccezione d'emergenza, o non desiderano inserire la spirale o non vogliono abortire, (cosa che in un Paese che vanta una maggioranza cattolica, essendo che se ne fanno 140.000 all'anno da tanti anni, probabilmente invece accade, e non di rado) non lo facessero.
Se i musulmani non desiderano fare l'amniocentesi perché rifiutano l'aborto terapeutico facciano pure. Chiunque professa una religione che gli impedisce di fare la qualunque lo facesse, o non lo facesse.
Ma che la smettessero di cercare di condizionare il resto della popolazione con i loro divieti. Altrimenti ci tocca fare un nuovo risorgimento. O forse ci tocca comunque.
Lisa Canitano
Vita di Donna Onlus
12 aprile 2012