Il pensiero positivo riduce i rischi per il cuore
Il pensiero positivo fa bene alla salute. L'approccio ottimistico alla vita, che potremmo definire come vedere il bicchiere mezzo pieno, anziché mezzo vuoto, giova alla salute del nostro sistema cardiovascolare.
Sono le conclusioni di una recente ricerca pubblicata su Psychological Bulletin. Gli studiosi della Harvard School of Public Health hanno messo insieme i dati di circa 200 lavori già pubblicati e diffusi.
Il risultato dovrebbe spingere chiunque a "pensare positivo". Basti pensare che, confrontando un gruppo di soggetti - tutti con gli stessi fattori di rischio per le malattie cardiache (l'obesità, il fumo, ecc.) - quelli più ottimisti hanno un fattore di rischio pari alla metà rispetto ai pessimisti.
Quindi lo studio rivela come sia importante mettere in campo queste "risorse psicologiche" per proteggere il cuore.
I ricercatori hanno indagato anche sul perché il pensiero positivo influenzi positivamente le condizioni di salute. Ecco la risposta: chi vede la vita con ottimismo è più portato ad uno stile di vita sano. Dorme il giusto, pratica l'attività fisica e adotta un regime alimentare più sano e regolare.
Se poi si tiene in considerazione che il buonumore influisce positivamente sulla pressione sanguigna mantenendola nei valori corretti, si può anche affermare che chi vede sempre il bicchiere mezzo pieno non soffre di ipertensione e non è obeso. Tutte condizioni che possono alzare il rischio di ictus o di infarto.
L'originalità dello studio sta nel fatto che finora l'attenzione dei ricercatori si è sempre concentrata sugli effetti dell'essere negativi. Sono infatti molte le ricerche che hanno indagato sulle conseguenze negative che l'approccio pessimista e il cattivo umore hanno sulla salute.
Ora le due ricercatrici, Bohem e Kubzansky, che hanno tirato le conclusioni dei 200 studi, forniscono una dimostrazione definitiva spiegando che se altre ricerche andranno nella stessa
direzione, " questo avrà forti implicazioni per la progettazione di strategie di prevenzione e di intervento".
18 aprile 2012