Gli atleti tollerano meglio il dolore, allenati a sopportarlo
Gli atleti avvertono il dolore come tutte le altre persone, ma l'attività sportiva li avrebbe addestrati a sopportarlo di più e meglio.
Sulla materia sono stati eseguite una quindicina di ricerche, ed ora sulla rivista Pain è stata pubblicata una revisione più recente.
Jonas Tesarz, dell'Università di Heidelberg, ha spiegato che mettendo a confronto la percezione del dolore di 330 persone, con un livello normale di attività fisica, con quella di 550 atleti, è emerso che non esistono "differenze significative nella soglia del dolore, cioè l'intensità minima alla quale si riesce ad avvertire la sensazione dolorosa".
Pertanto la percezione è la stessa, ma la differenza è che gli atleti hanno manifestato "una migliore tolleranza, cioè erano in grado di sopportare un dolore più intenso", ha aggiunto il ricercatore tedesco.
Nell'ambito della percezione del dolore dell'atleta, la soglia varia a seconda della disciplina sportiva praticata. Lo studio infatti rivela che tra chi pratica sport di resistenza non c'è molta differenza nella risposta al dolore. Al contrario, gli atleti come i giocatori di calcio o di basket, oppure i tennisti, manifestano una percezione del dolore più diversificata.
Tesarz spiega che se i primi manifestano una certa omogeneità nella loro reazione, quella dei secondi invece è più "variegata".
Lo scienziato chiarisce che esistono degli studi che riferiscono sui benefici dell'attività fisica regolare sulla qualità della vita di pazienti affetti da dolore cronico. "Anche se l'intensità del dolore che loro percepiscono - aggiunge - non si modifica, la convivenza con il sintomo è più accettabile".
31 maggio 2012