Dolore, Italia e consumo inappropriato degli antinfiammatori
Secondo i dati, gli italiani hanno molto a che fare con patologie legate al dolore. La classifica europea sul consumo di antinfiammatori vede infatti l'Italia al primo posto.
In fatto di dolore cronico (escluso quello riferito a patologie oncologiche), siamo il terzo paese in Europa con il 26% della popolazione. Prima dell'Italia ci sono la Norvegia e la Polonia.
Resta il fatto che per prescrizioni di medicinali antinfiammatori (fans) siamo in prima fila.
E' un primato costoso, infatti nel 2011 la spesa è stata di circa 181 milioni di euro. Ma a questo dato va aggiunta anche la spesa dei farmaci gastroprotettori, che spesso vengono assunti insieme agli antinfiammatori per prevenire i danni alla mucosa gastrica.
Per quanto riguarda il consumo di oppioidi, l'Italia fa invece il fanalino di coda.
Questi sono i dati diffusi da Impact 2012, summit multidisciplinare sul dolore in Italia che si è svolto a Firenze, che sottolinea l'importanza di mettere a punto trattamenti antidolore appropriati ed efficaci.
Al centro dell'attenzione c'è il medico di famiglia. I dati diffusi riferiscono che 4 visite su 10 che avvengono nello studio del medico di medicina generale trattano problemi di pazienti con sindromi algiche. Disturbi che sono spesso curati in modo inappropriato con i fans.
In sintesi, quella che emerge è la necessità di integrare le varie competenze affinché si possa giungere ad una medicina personalizzata che fornisca al paziente un supporto globale.
Dal medico di famiglia 1 su 3 con dolore cronico
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3 luglio 2012