Aids, Bill Gates premia la migliore idea di condom con 1 mln di dollari
E’ partita la corsa a disegnare o inventare il preservativo perfetto ed in palio c’è un milione dì dollari per il vincitore. La fondazione che fa capo a Bill Gates lancia la gara.
E non si tratta di disegnare un prodotto più bello per colori e forma o per capacità di adattarsi a qualunque dimensione, ma di un qualcosa che, magari non avrà nemmeno la forma di un preservativo, ma che possa indurre a preferirlo perché aumenta la voglia di fare l’amore evitando così di farlo senza protezione aumentando, al contrario, i rischi di contagio.
Questa è la sfida lanciata dalla Fondazione Bill e Melinda Gates per creare uno strumento efficace nella lotta alla malattia del secolo, l’AIDS.
In questa lotta, la battaglia per individuare nuovi farmaci o per creare il vaccino che potrebbe proteggere milioni di vite è ancora lunga, e per questo la guerra per creare barriere preventive che difendano i ragazzi e le ragazze dal contagio è al momento la strada più efficace da percorrere.
Ma questa strada trova molto spesso un ostacolo forte da abbattere, la presunzione dei maschi, il loro rifiuto all’uso del preservativo come fosse una offesa alla loro mascolinità ed altre baggianate che portano in realtà alla diffusione del contagio.
Da qui l’idea della Fondazione, un concorso internazionale con un premio di un milione di dollari a chi inventerà il futuro preservativo, un preservativo che protegga in forma più sicura e che, nel contempo riesca anche a far essere l’amore più bello ed interessante.
Le attuali conoscenze nel campo della biologia vascolare, della neurologia, dell’urologia od in altri campi legati alla sessualità, sono oggi in grado di permetterci di sviluppare idee rivoluzionarie ed innovative, hanno detto Bill e Melinda Gates.
Quindi in bocca al lupo a tutti coloro che saranno capaci di inventare il nuovo preservativo. A loro andrà il premio da un milione di dollari messo in palio dalla Fondazione Bill e Melinda Gates, ed all’umanità andrà in premio uno strumento che ci permetterà di abbattere il tasso di contagio dell’AIDS
Antonio Luzi
Pubblicato 25/3/2013
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