Sangue infetto, il Ministero risarcisca le vittime
Una sentenza della Cassazione ordina l'indennizzo a prescindere da data infezione hiv, hbv e hcv. Il ministero della Salute deve risarcire tutti quei cittadini che hanno contratto malattie da trasfusione di sangue o da emoderivati indipendentemente dalla data dell'avvenuto contagio.
E' questo il nodo centrale della sentenza 581/08, depositata venerdì mattina dalle sezioni unite civili della Corte di Cassazione, che risolve una volte per tutte dal punto di vista civilistico la questione delle persone danneggiate dal sangue infetto.
A sottolineare questa 'vittoria' è stata l'Unione forense per la tutela dei diritti dell'uomo, secondo la quale "finalmente giustizia è stata fatta". La sentenza ribalta una precedente decisione del 2005 della Terza sezione della Corte di Cassazione, che aveva fissato alcuni punti fermi per determinare il diritto o meno dei cittadini a essere risarciti.
E cioè il fatto che le infezioni fossero successive alla data di disponibilità di un test in grado di rilevare nel sangue la presenza del virus. Date che erano state fissate nel 1978 per le infezioni da epatite B, nel 1985 per quelle da Hiv (Aids) e nel 1988 per l'epatite C.
Pagina pubblicata il 14 gennaio 2008