Anziani italiani, soli ed emarginati. L'Italia non è un paese per vecchi?
Decisamente l'Italia non sembra più un paese per vecchi. I nostri anziani vivono la percezione di essere meno assistiti, più soli, quasi emarginati. Vorrebbero far parte della società, avere relazioni sociali e un ruolo maggiore.
Questo è quanto emerge dal IV Rapporto nazionale Auser-Filo d'argento che oggi ha presentato a Roma il risultato di un anno di lavoro con gli anziani, attraverso contatti diretti e testimonianze che i volontari dell'associazione hanno raccolto grazie al numero verde 800-995988
Sono quasi 450.000 gli anziani che si sono rivolti all'associazione nel 2010. Richieste di aiuto che provengono soprattutto dal Nord, da regioni come il Piemonte, la Lombardia e la Liguria. Al Sud il numero maggiore di richieste proviene dalla Calabria.
Regioni del Nord difficili per gli anziani, anche perché lì si concentra la maggior parte di coloro che vivono fuori dal contesto familiare. Di fronte ad una media del 76,4% di anziani che vivono da soli al Nord, spicca il dato del Piemonte con il 93,4%.
Sono le donne quelle che più si rivolgono ai servizi Auser con una media nazionale del 70%. Hanno più di 65 anni, sono vedove o in ogni caso sole, vivono in una condizione precaria sia in termini di salute che economica, le pensioni sono molto basse, e nell'88% dei casi risiede al Nord.
Secondo il rapporto, il 90% delle persone che chiedono aiuto all'associazione non è inserito in un piano di assistenza pubblica. Il dato più sorprendente è che il 34,2% delle persone che hanno contattato l'Auser è stato indirizzato direttamente dalle Asl o dai servizi sociali, strutture che invece dovrebbero offrire servizi di assistenza agli anziani.
In effetti i tagli imposti alle Regioni abbattono drammaticamente il numero e la qualità dei servizi a cui gli anziani hanno diritto.
Non può che peggiorare.
Pubblicato il 12/7/2011