Quando iniziare il divezzamento
Oggi si consiglia di iniziare il divezzamento nel periodo compreso fra la fine del 5° e la fine del 6° mese di vita (comunque non prima della fine del quinto mese).
Prima non solo è inutile somministrare al bambino alimenti diversi dal latte, ma può essere anche dannoso.
Attendere l'epoca giusta per avviare il divezzamento non fa certo correre al bambino alcun rischio di carenza: sia il latte materno che gli appositi latti artificiali sostitutivi possono fornire da soli l'energia ed il fabbisogno nutritivo necessari al bambino per tutto il primo anno.
I rischi di uno svezzamento precoce
Un divezzamento attuato prima delle date consigliate fa correre fondamentalmente due rischi: quello di un sovrappeso, per eccesso di apporto calorico, e soprattutto quello di sviluppare intolleranze e allergie.
Il latte materno infatti oltre a proteggere da certe infezioni, protegge anche nei confronti delle allergie, e questo è un grande vantaggio soprattutto per quei bambini familiarmente predisposti a questi disturbi (atopici).
Il lattante contrae allergie essenzialmente per la particolare "permeabilità" del suo intestino. Grosse proteine possono attraver sare la barriera intestinale, sensibilizzando il bambino che poi diviene allergico ad esse.
Lo svezzamento precoce comporta un contatto anticipato con cibi diversi dal latte materno, quali la frutta, i cereali, l'uovo: la particolare permeabilità intestinale può facilitare lo sviluppo di allergie e intolleranze per queste sostanze.
La "chiusura intestinale", cioè la drastica riduzione di assorbimento di macro molecole (possibili antigeni allergizzanti) sembra avvenire fra il terzo ed il quarto mese di vita.
E' proprio questo uno dei motivi che fa consigliare di non iniziare a divezzare prima della fine del quinto mese; è bene poi rinviare a fasi successive del divezzamento l'inserimento di certi alimenti di cui si conosce l'alto potere allergizzante (come il pesce, il torlo d'uovo, e in particolare il bianco dell'uovo, da rinvia re all'anno).
Il latte vaccino "di latteria" è certamente una delle sostanze più allergizzanti per il bambino piccolo: si consiglia di rinviarne l'inserimento nella dieta verso la fine del primo anno.
Dal momento che i latti artificiali non sono altro che derivati industriali del latte vaccino, va sempre considerata con molta attenzione l'opportunità di integrare o sostituire il latte materno, nei primi mesi di vita, con latte artificiale: deve essere sempre una scelta necessaria, inevitabile.
Vedi: Ricette di base - Schemi di svezzamento - Ogm: come riconoscerli
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Pagina aggiornata il 9 maggio 2006