La pillola: come funziona? Cosa fare se viene dimenticata?

Come funzioniamo. I nostri organi comunicano fra di loro ma, non potendolo fare con la voce, usano delle sostanze chimiche, simili ai grassi o alle proteine, per darsi delle notizie sull'attività quotidiana.

Al centro del sistema degli ormoni c'è una ghiandola che si trova nel cervello: l'ipofisi, grande un paio di centimetri, che, tramite degli ormoni con struttura proteica, stimola le ghiandole periferiche (ovaie, tiroide, surreni e altri tessuti) a lavorare e a produrre gli ormoni necessari al buon funzionamento dell'organismo.

Essa riceve d'altra parte informazioni dalle ghiandole periferiche suddette e quindi controlla se stanno lavorando regolarmente o se hanno bisogno di una stimolazione.

Le ovaie della bambina, pur essendo inattive, non vengono stimolate dall'ipofisi fino alla pubertà. È una specie di linea addormentata che attende la maturità fisica per svegliarsi. A poco a poco, a partire dagli 8/9 anni, l'ipofisi comincia a chiamare le ovaie con i suoi ormoni.

È dapprima un richiamo sommesso, con scarse quantità di ormoni, così da svegliare gradualmente le ovaie.

Queste cominciano allora a maturare le piccole cisti dentro le quali gli ovuli, già presenti, si svilupperanno in seguito. È un attività scoordinata, non ritmica, che ancora non provoca ovulazione né mestruazione.

Le piccole cisti, però, dal nome tecnico di follicoli, cominciano a produrre piccole quantità di ormoni simili ai grassi che:

  • dicono all'ipofisi che l'ovaio sta lavorando; 
  • stimolano le mammelle, i genitali esterni, i peli pubici e quelli ascellari.

Così il corpo della bambina comincia a modificarsi, si forma il punto vita, il bottone mammario piano piano si trasforma in mammella vera e propria, i peli del pube diventano più lunghi e ricci.

Nello stesso tempo anche i messaggi fra l'ipofisi e le ovaie aumentano di intensità e gli ormoni delle ovaie stimolano ora anche la mucosa interna dell'utero, endometrio, che comincia a proliferare e a crescere, facendo le prove per quando arriverà l'ovulo fecondato che dovrà attaccarsi alla parete dell'utero, trovando una mucosa pronta e adatta all'annidamento.

Ma torniamo alla pubertà.

Questa attività può mantenersi scoordinata per diverso tempo, e questo spiega perché sia così frequente e normale avere delle irregolarità mestruali nelle adolescenti.

Le ovaie sono spesso piene di follicoli (le piccole cisti che producono gli ormoni e che contengono gli ovuli) che si contendono il primato dell'attività.

Questo dà luogo all'ovaio multifollicolare, spesso confuso con il policistico che è tutt'altra cosa. A un certo punto, però, nessuno sa quando e perché, un follicolo diventa più grande degli altri: è il follicolo dominante. Comunica all'ipofisi, con la sua potente secrezione di ormoni, che c'è un follicolo con dentro un ovulo maturo. Provoca inoltre la crescita della mucosa uterina come mai era cresciuta finora.

L'ipofisi allora manda un unico messaggio, di intensità elevata, per rompere la parete del follicolo e liberare l'ovulo che rotolerà verso la tube, per porsi in posizione di attesa dello spermatozoo che dovrebbe giungere per fecondarlo. Esso porterà metà dei cromosomi necessari per un essere umano, l'altra metà ce l'ha ovulo.

Il follicolo, svuotato dall'ovulo che conteneva si trasforma in una passerella giallastra che continua comunque a produrre ormoni, anche se un po' diversi da quelli pre-ovulazione.

Essi di nuovo:

  • comunicano all'ipofisi che le ovaie stanno lavorando; 
  • modificano la mucosa interna dell'utero e le mammelle, rendendoli ancora più adatti alla gravidanza.

Se la gravidanza si instaura la masserella gialla che ha il nome di corpo luteo, rimane attiva a lungo e secerne ormoni che proteggono l'iniziale gravidanza. Quando esaurirà il suo compito, alla fine del terzo mese di gravidanza, sarà pronta per sostituirlo una placenta matura, grande produttrice degli ormoni indispensabili alla gravidanza.

Se invece la gravidanza non si instaura l'ovulo viene portato via da un globulo bianco qualsiasi, il corpo luteo vive 14 giorni, poi si atrofizza e non produce più nulla.

La mucosa interna dell'utero, non più sostenuta dagli ormoni si sfalda, comincia a sanguinare, fuoriesce dalla vagina, dando inizio alla mestruazione.

L'ipofisi sente prima il messaggio diminuire di intensità, poi il silenzio. La mestruazione potrebbe non finire mai, ma l'ipofisi registra che le ovaie non stanno lavorando, ricomincia a chiamare, i follicoli rispondono, gli ormoni dei follicoli riparano la mucosa, il sangue si ferma, ricomincia un nuovo ciclo.

Il ruolo della pillola

La pillola anticoncezionale è quella dose minima di ormoni, simili a quelli tradotti dal follicolo, che inducono l'ipofisi a credere che ci sia in corso una attività ovarica e quindi nessun bisogno di stimolazione.

Anche la mucosa uterina interna è stimolata da questi ormoni artificiali, ma essendo dosi molto basse cresce pochissimo, questo spiega perché le mestruazioni con la pillola anticoncezionali sono scarse.

Quando si sospende l'assunzione o si assumono i confetti non attivi, gli ormoni non sostengono più la mucosa che scende, provocando la pseudo mestruazione (pseudo perché non segue l'ovulazione).

L'ipofisi allora sente il "silenzio", starebbe quasi per ricominciare a lavorare ma l'assunzione puntuale della prima pillola della nuova scatola la induce nuovamente al riposo.

In caso di dimenticanza della pillola anticoncezionale

Questo è il motivo per cui dimenticare le pillole della prima settimana è molto pericoloso: l'ipofisi non è ancora ben addormentata e se il messaggio rassicurante non arriva puntualmente potrebbe ricominciare a lavorare. Anche dimenticare le ultime può essere pericoloso perché prolungando la pausa di qualche giorno l'ipofisi si può svegliare.

Per lo stesso motivo la settimana centrale è quella meno a rischio. Se ci ritrova alla fine della scatola sarà utile, dunque, saltare la pausa attaccando due scatole, mentre se ci si trova all'inizio e il rapporto è stato recentesarà il caso di consultare un medico per l'eventuale somministrazione della pillola del giorno dopo.

Se la dimenticanza non oltrepassa le 12 ore, l'ipofisi dorme ancora quindi non c'è problema.

Se a causa di diarrea o vomito nelle ore successive all'assunzione, la pillola anticoncezionale è stata assunta ma non assorbita è come averla dimenticata.

Per quello che riguarda i farmaci invece, alcuni interferiscono per il periodo in cui li si assume, più 7 giorni, altri possono dare problemi più a lungo. Consultate un esperto!

A cura della Redazione di Vitadidonna.it

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