Lavoratori: schiavi della globalizzazione dei profitti delle multinazionali
Quando eravamo giovani abbiamo avuto lo statuto dei lavoratori, la legge 1204 per le lavoratrici madri, le ferie come diritto irrinunciabile. Tutti diritti che sono andati persi.
Il colpo definitivo è stato il jobs act, i nostri lavoratori non hanno più garanzie, non hanno più orari, sono proprietari del loro posto di lavoro, che è un altro modo per dire che non hanno nessuna garanzia.
Gli appalti sono continuamente al ribasso, chi riesce a ridurre il salario dei lavoratori vince. Nel Lazio abbiamo avuto il nuovo appalto per il ReCup - i lavoratori che rispondono al telefono - fatto senza la protezione dei loro stipendi. Persone che prendevano tra i 750 e i 900 euro hanno perso fino a 350 euro perché non è stata riconosciuta l’anzianità.
Noi dobbiamo ricominciare e tenere alta la guardia su questi lavoratori. Gli interinali, i lavoratori di agenzia, gli operai che all’improvviso vengono messi in mezzo alla strada a colpi di 100, 150, 250 perché la multinazionale di turno decide che è possibile delocalizzare, andare da un’altra parte, dove si possono pagare di meno i lavoratori.
La globalizzazione è la globalizzazione dei profitti - dei massimi profitti per delle aziende multinazionali già ricchissime - e dello sfruttamento delle persone organizzato in modo globale. Queste persone prive di diritti che diventano oggetto di regali, di carità, come il bonus bebè, niente lavoro per le donne, niente asili, niente garanzie.. ma qualche spicciolo per far credere che ci si occupa di loro.
Noi siamo per i diritti di tutti i lavoratori, di tutti i cittadini, italiani, stranieri, che mandano avanti il mondo con fatica, sudore e sangue e che non devono essere sfruttati.
Non possiamo lasciare ai fasciti la difesa dei diritti dei lavoratori, degli sfruttati. Condizione essenziale per mettere il Paese al riparo dalla deriva fascioleghista
Elisabetta Canitano
presidente di Vita di Donna, candidata per Potere al Popolo alle elezioni suppletive del collegio Roma 1 del 1 marzo 2020
6 febbraio 2020
