Curare meglio il cuore delle donne
Quando il sesso fa la differenza: i trattamenti migliori per il cuore sono riservati agli uomini, ma le discriminazioni scompaiono quando il medico è una donna. "Potremmo cercare una spiegazione nel presunto timore di usare dosaggi di farmaci elevati nelle donne.
Ma dal punto di vista scientifico non è una giustificazione valida". A commentare i risultati di uno studio condotto in Germania su 1.857 pazienti e 829 medici (di famiglia nel 65% dei casi, internisti nel 27% e cardiologi nel 7%) è Roberto Ferrari, presidente della Società europea di cardiologia (Esc).
Le donne con scompenso cardiaco sono dunque curate peggio degli uomini. Non solo. A influenzare la qualità dei trattamenti è anche il sesso del medico: i camici bianchi maschi curano meglio i pazienti del proprio genere, seguendo le direttive indicate dalle linee guida, discriminazione che invece non avviene quando a indossare il camice è una donna.
È quanto emerge dall'indagine, pubblicata sull"European Journal of Heart Failure'. "Si è visto anche che, quando il medico è di sesso femminile - prosegue Ferrari - cura meglio anche i pazienti uomini rispetto ai colleghi maschi. Vanno quindi elogiate le donne medico. Credo che i risultati di questo studio condotto in Germania possano essere estesi al nostro Paese, anche se in Italia non disponiamo di dati così approfonditi".
E' dunque ancora lunga la strada da percorre per migliorare la cardiologia al femminile. "Da un alto - continua l'esperto - è importante attivare campagne di comunicazione perché le donne siano consapevoli di non essere immuni dalle malattie cardiovascolari.
Se fino alla menopausa sono protette, superati i 60 anni hanno un livello di rischio cardiovascolare identico a quello degli uomini e oltre i 70 anni ancor più elevato.
Va inoltre sottolineata la scarsa considerazione della comunità scientifica nei confronti delle donne malate. Per esempio i trial clinici sono eseguiti su pazienti di età compresa tra i 50-60 anni con malattie cardiovascolari, quindi in prevalenza uomini".
Per aumentare la sensibilità su questi temi, l'Esc ha promosso 'A Woman's Heart', una campagna rivolta ai cardiologi per educarli a porre maggiore attenzione nei confronti delle pazienti, "e durante i nostri congressi - conclude Ferrari - si svolgono sempre simposi dedicati ai problemi cardiologici femminili e promuoviamo trial clinici che coinvolgano le donne".
Rischio cardiovascolare, gli uomini lo ereditano dal padre
Salute cardiovascolare. Gli acidi grassi Omega 3
Fans ad alte dosi aumentano il rischio di infarto e di eventi cardiovascolari
Pagina pubblicata il 01 febbraio 2009