Alzheimer, serve nuovo modello di assistenza
I malati italiani di Alzheimer aumentano al ritmo di 20 mila l'anno e presto il sistema sanitario non ce la farà a reggere una tale pressione.
E' il monito lanciato ieri a Milano dagli esperti riuniti in un convegno sul tema, organizzato in occasione della Giornata mondiale dell'Alzheimer dal settimanale non profit 'Vita', in collaborazione con la direzione generale Famiglia e politiche sociali della Regione Lombardia e le case farmaceutiche Novartis e Sodexo.
L'unica via per evitare la crisi, spiegano sia i camici bianchi che i rappresentanti delle istituzioni, è puntare sulla cosiddetta 'welfare community' e reinventare un modello assistenziale su misura per questi pazienti, coinvolgendo le comunità locali.
Anche perché, avvertono, con l'allungarsi dell'aspettativa di vita e con l'invecchiamento della popolazione i numeri sono destinati a crescere.
E già oggi si contano almeno mezzo milione di pazienti con Alzheimer sparsi su tutto il territorio nazionale. "Il tradizionale modello di assistenza alle malattie croniche - costoso, complesso e di lunga durata - rischia di entrare in crisi nel prossimo futuro", conferma Marco Trabucchi, presidente dell'Associazione italiana di psicogeriatria.
L'Alzheimer, avverte, contribuisce in maniera sostanziale all'accelerazione esponenziale della cronicità delle malattie.
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Pagina pubblicata il 21 settembre 2009