Bresciani (Lombardia), premiare regioni virtuose
"No alla 'globalizzazione' dei finanziamenti per la sanità alle Regioni". E' tornato a esprimere disaccordo sui fondi a pioggia nel settore l'assessore lombardo, Luciano Bresciani.
Il responsabile Sanità del Pirellone afferma con forza che le Regioni virtuose non possono essere trattate come quelle in rosso, che le Regioni "non virtuose" dovrebbero essere responsabilizzate a porre rimedio al loro 'buco', e che se perseverano nonostante tutto "dovrebbero risponderne in tribunale".
A chi chiede un aumento del 3,7% del Fondo sanitario nazionale, Bresciani risponde: "Non sono d'accordo che si debba chiedere sulla base storica un incremento percentuale del Fondo sanitario, senza differenziare le Regioni virtuose da quelle non virtuose - ha detto l'assessore ieri a Milano, parlando ai giornalisti a margine della presentazione della campagna 'BCD. Buon compenso del diabete' - perché altrimenti finanziamo anche il non virtuosismo". Invece "bisogna neutralizzare i costi impropri delle Regioni che li producono.
I costi impropri non possono essere finanziati - incalza - Non si può aumentare tutto il finanziamento del 3,7%. Per i costi propri può essere realistico, perché si avvicina al concetto dell'incremento del costo standard della sanità in Europa, che è del 3,4%. Però non sono d'accordo sui fondi a pioggia, senza distinguere. Va finanziato solo chi procura valore alla salute", conclude Bresciani.
Pagina pubblicata il 08 ottobre 2009