Ambulatori Med, Simet: evitare spreco di risorse
In questo momento di grande difficoltà della sanità regionale risulta francamente incomprensibile l'avvio del progetto Ambulatorio MED e cioè l'inserimento di medici di base presso 13 pronto soccorso regionali con l'obiettivo di intercettare quei pazienti affetti da problematiche non di stretta pertinenza dei servizi di emergenza e classificati con i codici colori bianco e, in parte, verde.
Tale iniziativa comporterà una spesa annuale di circa 2,5 milioni di euro per i soli compensi dei sanitari, una cifra con cui si potrebbero assumere o stabilizzare ben 35 medici di emergenza!
Un progetto quello degli ambulatori MED che segue l'altro, sempre sperimentale, degli ambulatori Blu, destinati a visitare i pazienti con sintomi influenzali sempre nei pronto soccorso e sempre da parte dei medici di famiglia.
Un progetto che non ha portato il risultato che la Regione auspicava e che invece ha rappresentato un'ulteriore costo per le già dissestate casse regionali, in quanto nei quasi due mesi di attività (tra fine gennaio e metà marzo) sono stati nemmeno 1500 i pazienti valutati in otto pronto soccorso con una spesa media per visita superiore a 100 euro!
La sanità regionale non può permettersi di pagare due volte (convenzioni medici di base-ambulatori MED) per lo stesso servizio, né appare chiaro perché si avvii un'attività assistenziale in netto contrasto con quanto si sta determinando, proprio in queste settimane, sui tavoli Ministero-Sindacati dove si stanno studiando le misure per riportare sul territorio i pazienti non di pertinenza dei pronto soccorso.
I sindacati della dirigenza medica della Regione Lazio chiedono pertanto di rivalutare il progetto ambulatori MED e di aprire un percorso condiviso per evidenziare congiuntamente le vere cause del sovraffollamento dei pronto soccorso e valutare insieme con i sindacati della Dirigenza Medica e non solo con quelli della Medicina Convenzionata, possibili interventi di potenziamento delle attività territoriali-distrettuali che possano filtrare in modo appropriato e più vicino al cittadino tutta quella serie di richieste di interventi con carattere di urgenza che non necessitano di una tipologia di risposta ospedaliera.
Riteniamo prioritario evitare di sprecare risorse in iniziative che non risolverebbero i problemi dei pronto soccorso, il più grave dei quali è oggi rappresentato dalla grandissima difficoltà di ricovero dei pazienti e non certo dal solo afflusso dei pazienti in codice bianco e per questo auspichiamo il ritorno a una concertazione costruttiva per il bene della nostra Regione.
Segreteria Regionale SIMET