La pillola dei 5 giorni dopo, un miraggio per donne a causa del test di gravidanza obbligatorio
Solo un quinto dei consultori è dotato degli stick necessari al test di gravidanza a cui è subordinata la prescrizione del farmaco contraccettivo di emergenza.
Messa in commercio nell'aprile del 2012, "la pillola dei 5 giorni dopo" è davvero ancora un miraggio per le donne italiane. Lo conferma un'indagine svolta da Datanalysis che ha coinvolto 300 strutture sanitarie del territorio nazionale, 100 pronto soccorso e 200 consultori.
Il problema della sua diffusione, secondo i ricercatori, è riconducibile proprio al test di gravidanza obbligatorio in Italia. Decisione dell'Aifa che ha dato l'obbligo ai medici di appurare che la donna non sia incinta prima di prescriverlo, unico caso in Europa.
Infatti l'Italia è il solo Paese, dei 61 Stati del mondo che hanno autorizzato la commercializzazione del farmaco contraccettivo di emergenza, a rendere obbligatorio il test da eseguirsi davanti al medico.
Sta di fatto, sottolineano i ricercatori, che tra la difficoltà del test e gli obiettori di coscienza che non prescrivono la contraccezione di emergenza (50% dei consultori e il 60% dei pronto soccorso), le donne non riescono ad avere accesso a questo diritto.
Se su resto del territorio nazionale la situazione non brilla al Sud diventa scandalosa. In media poco più di un consultorio su dieci (15,4%) ha disponibile in sede il test di gravidanza. Nei pronto soccorso la fotografia scattata peggiora lo scenario: l'81% è privo di degli stick necessari delle urine e solo l'11% è in grado di effettuare un test di gravidanza in breve tempo (si ricorda che stiamo parlando di contraccezione, appunto di emergenza).
La pillola dei 5 giorni dopo, cioè l'ulipristal acetato, commercializzato con il nome di EllaOne, è in grado di inibire l'ovulazione fino a cinque giorni dopo il rapporto a rischio. E' molto più efficace del levonorgestrel (la pillola del giorno dopo), e mantiene la sua efficacia più a lungo.
Per Francesca Merzagora, presidente di O.n.d.a, "La contraccezione d'emergenza è un presidio di prevenzione validato, ma emerge come l'equità di accesso e il diritto alla miglior cura disponibile sia fortemente messo in discussione".
Per Lisa Canitano, ginecologa e presidente di Vita di Donna, riferendosi al test di gravidanza obbligatorio commenta che "quest'obbligo è francamente un po' ridicolo. I medici prescrivono tutti i giorni farmaci teratogeni, in nessuno di questi casi però è previsto un test di gravidanza".
E' notizia recente che, secondo l'Ema, l'ente europeo per la sicurezza dei farmaci, le donne che utilizzano la pillola anticoncezionale possono continuare a farlo senza rischi per la salute, soprattutto legati alla tromboembolia venosa (Tev). Circostanza importante perché è la prima volta che la massima autorità europea prende una posizione così netta sulla relazione esistente tra contraccettivi ormonali combinati e il rischio di insorgenza della patologia.
Inoltre, due ricerche pubblicate lo scorso anno dal New England Journal of Medicine, riferiscono sulla possibilità di curare i fibromi, aspettando la menopausa, con la sostanza presente nella pillola dei cinque giorni dopo, l'Ulipristal.
IN ARGOMENTO:
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25 ottobre 2013