Anoressia, cosa c'è dietro il disturbo
Cosa c'è dietro al disturbo (anoressia, bulimia, obesità).
Non si mangia soltanto per sostentarsi, mangiare è un'attività carica di simboli e con essa esprimiamo la nostra relazione con il mondo
Se le nostre fluttuazioni fra il dare e l'avere, fra il chiudere e l'aprire, fra l'accettare e il rifiutare riescono alla fine a equilibrarsi fra di loro riusciamo a introdurre il cibo necessario e a provare il piacere connesso a un'attività del corpo che funziona in maniera più o meno efficiente.
Se per qualche motivo connesso alla nostra storia questo movimento di andata e ritorno si blocca, il valore simbolico prevale sulla funzione fisica e allora la nostra alimentazione invece di parlare dei bisogni del nostro corpo parla dei bisogni della nostra anima.
Possiamo ingaggiare una battaglia con il cibo come se fosse un nemico da sconfiggere e in questo caso evitarlo ci conferma nella nostra capacità.
Possiamo invece essere sconfitti da esso e ingerirlo senza necessità, essendone invasi e mantenendo come ultima linea di difesa, anch'essa dolorosa, il vomito.
Questi disturbi prendono il nome tecnico di Anoressia, quando il cibo viene evitato e Bulimia quando viene ingerito in maniera coatta. Insieme vengono definiti disturbi psicogeni dell'alimentazione (D.A.P.).
L'anoressia insorge, nella maggior parte dei casi, durante l'adolescenza mentre la bulimia può insorgere anche più tardi. Nella vita può succedere di attraversare momenti di inappetenza o di intenso desiderio di cibo; soprattutto durante l'adolescenza tali fluttuazioni sono il più delle volte fisiologiche.
Come fare dunque a capire se quello che sta succedendo oltrepassa il disturbo momentaneo e necessita di un intervento esterno o comunque di un provvedimento strutturato?
Anoressia
Nella ragazza comincia il più delle volte, se è adolescente, con una difficoltà a riconoscersi nel proprio corpo. Il corpo cambia, avviene qualcosa che non possiamo controllare, i segni della funzione riproduttiva appaiono e modificano la relazione della ragazza con se stessa e con gli altri.
Il tentativo di tenere sotto controllo questo cambiamento può prendere la forma del controllo dell'alimentazione che viene ridotta al limite della sopravvivenza. Il cibo viene assunto in maniera saltuaria, preferibilmente in solitudine, dando la preferenza ad alimenti a basso contenuto calorico.
Più la fame cresce più cresce l'importanza di dominarla. La ragazza che riesce a tenere sotto controllo la propria relazione con il cibo in maniera così estrema spesso è molto brillante in altri campi. E' una studentessa modello, sovente è in grado di prendersi cura degli altri, a volte cucina per il resto della famiglia, svolge intensa attività fisica, si alza presto la mattina e non è mai stanca.
Questa sensazione di benessere unita all'iperattività l'aiuta il più delle volte a nascondere a se stessa e agli altri la diminuzione del peso e la conseguente sofferenza del corpo. In maniera del tutto paradossale, pur continuando a dimagrire, la ragazza afferma di essere troppo grassa.
I modelli che la società offre alle donne difficilmente migliorano l'immagine che la ragazza ha di sé.
Da una parte le top model, considerate come i corpi più belli del mondo, sono sistematicamente sotto peso e presentano un modello privo di sostanza fisica. Dall'altra le donne della pornografia presentano un corpo esibito, anch'esso in realtà privo di sostanza, strumento del desiderio altrui, spesso creato dalla chirurgia.
Raramente è possibile considerare l'eventualità di un corpo che sia espressione dell'anima e che consenta ai nostri desideri di vivere la realtà fisica, soprattutto per le donne. L'anoressia è una difesa ben strutturata nei confronti di un dolore che non trova parole per esprimersi.
Come tutte le difese viene costruita per soffrire di meno e, come la maggior parte delle difese, ciò di cui ci priva è maggiore di ciò da cui ci protegge. Essendo una difesa piuttosto funzionante non è facile liberarsene e anche se chi ci sta vicino capisce la nostra sofferenza e cerca di raggiungerci la strada non è così lineare.
Spesso le ragazze e le bambine che soffrono di anoressia sono state correttamente accudite dal punto di vista pratico ma non hanno avuto lo spazio dove manifestate il loro dolore e il loro disagio che sono cresciuti dentro fino a trasformarsi in un comportamento così drammaticamente autolesivo.
E' possibile però ritrovare il filo del non detto e del non accolto sia in terapia familiare che in terapia individuale. Non bisogna dimenticare che se troviamo la forza per desiderare di guarire, guarire è possibile.
Bulimia e obesità
Le donne che soffrono di bulimia, a differenza di quelle che soffrono di anoressia, non conoscono il controllo ma la sconfitta. L'introduzione del cibo, anche in questo caso, non è in relazione al fabbisogno calorico dell'organismo ma è legata a uno squilibrio della relazione con il mondo esterno e con se stesse.
Se però nell'anoressia l'emozione dominante, anche se a carissimo prezzo, è quella della vittoria, nella bulimia si cede senza potersi difendere a saziare una fame che non è del corpo ma dell'anima, e quando la sensazione di ripienezza giunge si è invasi da sensi di colpa devastanti che conducono al vomito indotto che lascia frastornate e doloranti.
Come si curano l'anoressia o la bulimia?
Con la psicoterapia individuale o familiare
La famiglia
Che comportamenti adottare all'interno del nucleo familiare?
Se avete l'impressione che un vostro parente sia affetto da un disturbo psicogeno dell'alimentazione (che possa ricondurre alla descrizione della bulimia o dell'anoressia), contattateci e vi metteremo in contatto con un servizio pubblico specifico sui disturbi alimentari.
Se siete un genitore e ad essere malato è vostra figlia in età pediatrica, sarà probabile che ci mettiate tempo a riconoscere la malattia.
Accettare un disturbo psicologico nei propri figli per i quali si è fatto tutto il possibile è abbastanza faticoso. Scriveva Winnicott, pediatra e psicanalista infantile, che lo sviluppo degli umani è così complesso che è quasi impossibile che un bambino non sviluppi dei sintomi fra l'infanzia e la pubertà.
Non esitate a chiedere aiuto, mettetevi in discussione senza sentirvi in colpa, ognuno di noi fa il mestiere di genitore meglio che può, con le migliori intenzioni.
Dove andare
A chi ricorrere per l'anoressia o la bulimia?
Vi forniamo un elenco di alcuni servizi pubblici che si occupano in maniera specifica dei disturbi psicogeni dell'alimentazione. Se ne cercate uno scriveteci, cercheremo di aiutarvi.
A Roma: Diagnosi e terapia dei disturbi alimentari - ASL RMD, Via Giovagnoli 29. Gruppi con i familiari. Responsabile del Servizio la Dott.ssa Elisabetta Spinelli. Tel. Cell. 333 3517503 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sportello ascolto adolescenti (Roma)
Lo Sportello di ascolto si offre come un luogo estremamente libero che aggancia la domanda nel momento in cui si presenta, in cui si apre un primo spiraglio di richiesta di aiuto. Riuscire a captare questo momento, e farne un buon incontro, un nuovo modo di riscrivere i rapporti col mondo , questa è la mission dello sportello di ascolto.
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