Il contemporaneo: risposta acefala
ANORESSIA, ALCUNE NOTE SUL CONTEMPORANEO del Dr. Alex Pagliardini. Il contemporaneo: risposta acefala
La nostra cultura ha risposto a questo passaggio epocale in un modo doppio: da un lato la progressiva ascesa di un nuovo comandamento etico, quello dell'imperativo a godere, dall'altro la progressiva ascesa dell'igenismo, del tecnicismo, dell'«imperativo della media».
Sono due facce apparentemente contrapposte ma che rivelano un anima comune. Da un lato abbiamo la spinta a godere, il diritto democratico al godimento, la proliferazione di oggetti da consumare, indossare, che illusoriamente colmano la mancanza ma che di fatto ne creano sempre altre artificiali dando luogo ad una circolarità infinita, dunque abbiamo una chiara coalescenza con la deriva del soggetto nella doppia dimensione indicata.
Dall'altro lato assistiamo al dominio della quantificazione, del controllo, della prestazione - buona forma, buona salute, buon rendimento, esigenza di calcolare e misurare qualsiasi esperienza, ideale dell'utile, dell'autorealizzazione ecc...- in quella che apparentemente è una chiara contrapposizione alla deriva, ossia all'allentamento delle coordinate segue l'esasperazione delle coordinate.
Al di là delle apparenza abbiamo anche qui una coalescenza con la deriva. Allora perché entrambi non solo falliscono nel creare uno statuto al soggetto ma anche nel regolarne l'eccesso pulsionale finendo per entrare in collisione con la deriva?
Perché entrambe sono un No alla dimensione contingente, evanescente e irriducibile della soggettività, della particolarità e dunque del desiderio e sono un No alla dimensione scabrosa, eccessiva, illimitata del reale pulsionale, del reale come impossibile. Sono due rispose perverse, ossia che vogliono ridurre ciò che si da solo come scarto, minima differenza, eccesso, errore, ecc...alla norma, vogliono smentire la dimensione dell'impossibile e farne un apparato.
E bene la psicoanalisi insegna che solo un discorso capace di fare posto alla particolarità e all'impossibile e meglio ancora che annoda la particolarità come risposta all'impossibile è un discorso che consente ad ogni soggetto di fare l'esperienza dell'inconscio, del desiderio, ossia del inedito, della creazione, dell'interrogazione, della curiosità - e certo anche del disagio e dell'angoscia, ma quest'ultima stappata alla propria mortifera certezza..
Ma la psicoanalisi insegna anche che la dove si produce un discorso che pratica l'espunzione del reale e del singolare si assiste anche alla scomparsa della soggetto, alla sua riduzione a macchina e al ritorno della dimensione pulsionale nella sua veste acefala e mortifera, ripetitiva e devastante, alla proliferazione della volontà pulsionale nelle maglie stese della legge – sorta di legge kafkiana.
Anoressia - Bulimia - Obesità Dipartimento di salute mentale RMD Centro integrato di psicoterapia: Psico-diagnostica, Terapia di gruppo, Terapia individuali, Gruppi Coordinamento e sinergia con le strutture internistiche territoriali
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Pagina aggiornata il 10 giugno 2009