Dopo la dieta fibre e proteine per non riprendere il peso perso
Chi decide di dimagrire va spesso alla ricerca della dieta più efficacie per perdere peso, ma quando la bilancia segna finalmente i chilogrammi giusti si pone il problema di mantenere i risultati raggiunti.
Durante una dieta dimagrante si riduce l'assunzione di calorie e ciò produce un cambiamento del metabolismo basale. Una riduzione che è poi uno dei fattori che facilitano la ripresa dei chili persi facendoci cadere in quello che viene chiamato effetto fisarmonica.
In sintesi, il minore introito calorico fa si che l'organismo mandi il metabolismo in "modalità risparmio". Cioè, più il corpo viene privato di cibo (e si avverte la fame) e meno calorie consuma.
Terminata la dieta, il metabolismo basale impiega molto tempo ad uscire dalla modalità di risparmio. Quindi quello che avviene e che, mentre noi riprendiamo a mangiare introducendo un numero maggiore di calorie, l'organismo continua a non bruciarle. Ecco quindi che i chili persi tornano.
Qual'è perciò il regime alimentare più adeguato che ci consenta di mantenere il peso corporeo faticosamente raggiunto?
Alla domanda hanno risposto i ricercatori statunitensi del New Balance Foundation Obesity Prevention Center - Children Hospital di Boston.
La ricerca, pubblicata sulla rivista specialistica JAMA, ha sperimentato su 21 soggetti divisi in tre gruppi altrettante differenti diete di mantenimento. Tutti i volontari avevano terminato una dieta dimagrante nel corso della quale avevano perso dal 10% al 15% del loro peso.
Quindi, tre le diete proposte. Una con pochi grassi ma con molti ortaggi, cereali e frutta. Sbilanciata sui carboidrati (60%) con il 20% proteine e il 20% di grassi.
Un'altra più bilanciata con il 40% di carboidrati, il 20% di proteine e il 40% di grassi. Questo regime alimentare è a basso indice glicemico e rimpiazza una parte di amidacei con frutta, legumi, verdura e grassi.
Infine, l'ultima dieta apporta solo il 10% di carboidrati sul totale complessivo delle calorie, 30% di proteine e 60% di grassi.
I test hanno rilevato così che la dieta più adatta a mantenere il peso è risultata essere quella più equilibrata senza eccessi di grassi o carboidrati. Inoltre la presenza importante di fibre vegetali riducono i livelli di insulina e glicemia che si registrano alla fine di un pasto.
Ciò significa che non tutte le calorie sono uguali tra loro a prescindere dal cibo che viene ingerito. Vi sono infatti alimenti che, a differenza di altri, spingono il metabolismo ad un maggiore consumo calorico come quelli ricchi di fibre e di proteine.
Sono quindi funzionali i cerali integrali come l'orzo e l'avena ed i legumi, solo per fare qualche esempio.
Per approfondire:
Più fibra alimentare meno rischio di depressione nelle giovani donne
Controllo del peso e del metabolismo
Emorroidi: sintomi, cause, cura e rimedi
Mangiare sano: ecco i cibi della salute
Celiachia: sintomi, test, diagnosi e cura
10 luglio 2012