L'esame del latte materno: inutile!
Le conoscenze che abbiamo oggi sulla "variabilità" nella composizione del latte materno fanno capire come l'usanza di far analizzare il latte per vedere se "nutriente" e "buono" sia fondamentalmente inutile.
Le diverse risposte che si possono avere a questo tipo di esame derivano non tanto da differenze "qualitative" dei latti quanto dai differenti metodi di raccolta del campione inviato all'esame.
Se, per esempio, si manda ad analizzare la prima parte della poppata si troverà un latte ritenuto "povero" di grassi e viceversa se il campione si raccoglie alla fine.
Per avere un campione teoricamente corretto dovremmo raccogliere piccole dosi di latte a ogni poppata, all'inizio e alla fine ecc.: così facendo le risposte sarebbero tutte "buone".
Le differenze di composizione nel latte tra una donna e l'altra non rive stono un significato pratico: il latte della madre garantisce in ogni caso il miglior accrescimento per almeno i primi sei mesi di vita.
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Pagina aggiornata il 12 settembre 2006