La montata lattea
Il colostro muta gradatamente la sua composizione fino a raggiungere quella del latte maturo, attraverso uno stadio detto "latte di transizione".
Diminuisce la quota di proteine e di sali minerali mentre aumenta quella dei grassi.
E' questa la così detta fase della "montata lattea": i seni divengono turgidi, congestionati, caldi e spesso dolenti. Questo fenomeno avviene in genere in 3a-5a giornata (può però anche tardare di qualche giorno). Il latte comincia ad essere secreto abbondantemente e spesso anche in dosi superiori a quello che è il fabbisogno del bambino.
Alla base del meccanismo biologico che determina il fenomeno della "montata"di latte e il mantenimento della sua produzione è, come abbiamo già visto, l'abbassarsi di livello dopo il parto di alcuni ormoni presenti in gravidanza che inibiscono la funzione di stimolo alla produzione del latte svolta da un apposito ormone ipofisario (prolattina).
Con la suzione il neonato provoca un riflesso nervoso che assicura una continua e abbondante produzione di questo ormone, e anche di altri, che favoriscono il passaggio del latte dal tessuto ghiandolare ai dotti galattofori, da dove il bambino può estrarlo con facilità.
Anche in seguito sarà la "domanda" del bambino stesso a regolare la formazione e l'afflusso di latte. La quantità di latte prodotta ogni giorno aumenta progressivamente per il primo mese di allattamento poi si attesta fra il I° e il 6° mese fra i 600 e i 900 grammi nelle 24 ore (il doppio nei gemelli).
Non sempre questo fenomeno di avvio della secrezione avviene in termini così esuberanti e chiaramente avvertibili dalla donna; questa sensazione di "montata" infatti può mancare e l'incremento dei quantitativi di latte avvenire in modo più graduale e progressivo.
Le dimensioni del seno non influiscono affatto sul verificarsi o no di una produzione adeguata: anche un seno piccolo è in grado di produrre dosi abbondanti, sufficienti per il bambino.
IL LATTE MATURO
Il latte di donna é un composto biochimico altamente complesso, in cui ogni componente interagisce con gli altri e in cui la concentrazione dei diversi fattori nutritivi varia da donna a donna e nella stessa da settimana a settimana, da giorno a giorno, da poppata a poppata e persino nei vari momenti della stessa poppata.
Quindi, quando parliamo di latte maturo e della sua composizione, in realtà ci riferiamo a una struttura "media" (si pensi che in certe donne è stata perfino riscontrata una differenza, se pur piccola e non persistente, fra la composizione del latte formato dalla mammella destra rispetto a quello della sinistra!).
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Pagina aggiornata il 21 aprile 2012