Isteroscopia diagnostica ambulatoriale: a volte è dolorosa

Parliamo del perché le donne temono questo esame salvavita, ma prima spieghiamo brevemente in che cosa consiste.

L’isteroscopia diagnostica è un esame endoscopico eseguito in ambulatorio senza anestesia, che consente di identificare la causa di sanguinamenti uterini anomali, di confermare o smentire un sospetto ecografico e di diagnosticare patologie dell’utero quali malformazioni, polipi, fibromi, iperplasie ed, in alcuni casi, tumori maligni.

Il ginecologo può prescrivere questa indagine in seguito ad un’anomalia riscontrata durante un’ecografia transvaginale, ad esempio:

  • ispessimento dell’endometrio non compatibile con la fase del ciclo o lo stato menopausale; 
  • sanguinamento anomalo sia in età fertile che in postmenopausa;
  • in caso di infertilità e aborti ricorrenti;
  • per rimuovere dispositivi contraccettivi migrati.

L’esame viene eseguito in ambulatorio con la paziente sul lettino in posizione ginecologica. Dopo la disinfezione dei genitali e la distensione dell’utero con soluzione fisiologica, viene introdotta attraverso il canale vaginale e la cervice una mini-strumentazione dotata di una piccola telecamera.

A volte, durante la procedura vengono inseriti attraverso l’isteroscopio degli strumenti chirurgici miniaturizzati per eseguire una biopsia endometriale o rimuovere aderenze o polipi. In presenza di fibromi o altre patologie, il trattamento viene solitamente programmato in sala operatoria con anestesia e prende il nome di isteroscopia operativa.

Il timore dell’esito di un’isteroscopia non è la sola paura associata a questo esame.

Secondo recenti studi scientifici autorevoli, facilmente reperibili in rete, 1 donna su 3/4 trova l’esame piuttosto doloroso, sebbene alcune strutture ospedaliere sostengano che sia ben tollerato dal 95% delle pazienti le quali proverebbero un minimo di dolore o disagio pelvico simile ad un crampo mestruale dovuto alla distensione dell’utero.

La scelta di alleviare il possibile dolore con anestetici è solitamente lasciata agli ospedali. Ci sono realtà virtuose che offrono alle pazienti l’alternativa in Day Surgery (senza ricovero) con sedazione o anestesia loco-regionale, ma esistono ambulatori nei quali manca questa attenzione verso le pazienti.

Mentre la paziente è sdraiata sul lettino, oltre al forte dolore può avvertire sintomi vasovagali che è importante saper riconoscere e che non sono dovuti alla postura o alla facile suggestionabilità. Essi sono: nausea, sensazione di svenimento, tremori, tachicardia, sudorazione, vertigini. Se la procedura dovesse risultare troppo dolorosa o causare malessere, è bene comunicarlo in modo assertivo al medico, affinché la sospenda immediatamente e la programmi successivamente in sedazione.

L’esame può infatti rivelarsi particolarmente doloroso per le donne con stenosi cervicale, donne in postmenopausa con stenosi cervicale e atrofia endometriale, donne che non hanno mai partorito, donne che non hanno partorito per via naturale e donne con determinate conformazioni anatomiche (endometriosi, adenomiosi, anomalie strutturali dell’utero).

Un dolore molto intenso può essere avvertito anche durante la biopsia cervicale e durante il prelievo istologico dall'endometrio. Antidolorifici da banco come il paracetamolo e l’ibuprofene assunti prima dell’esame quasi mai sono efficaci contro questo tipo di dolore innaturale e persistente.

La corretta esecuzione di un esame isteroscopico diagnostico che rispetti il benessere della paziente prevede la combinazione dei seguenti requisiti, non sempre tutti insieme riscontrabili nelle strutture ospedaliere: la selezione accurata delle pazienti, la scelta del momento in cui eseguire l’esame, un’informazione accurata alla paziente con ottenimento del consenso informato, l’esperienza e l’abilità dell’operatore, l’uso di strumentazione efficiente ed atraumatica all’avanguardia.

di Pritie Alessandra Barzaghi

PER APPROFONDIRE:

Isteroscopia: cos'è, come si fa, complicanze e alternative

29 novembre 2018

Medicina al femminile

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