La medicina basata sulle prove: EBM Evidence based medicine
La medicina basata sulle prove - Clinical evidence di Silvio Garattini - direttore Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri - Milano (tratto da Clinical Evidence - edizione italiana n°1 - Ministero della Salute).
La EBM - Evidence based medicine
La medicina basata sulle prove (EBM) si è sviluppata in contrapposizione alla medicina tradizionale in parte basata invece sulle impressioni, sulle intuizioni, o sul cosiddetto occhio clinico.
Questa impostazione ha essenzialmente due significati: il primo prende in considerazione la dimostrazione scientifica che molto spesso i giudizi medici si sono rivelati erronei quando è stato possibile ricorrere a misure precise, all'impiego di tecniche invasive, o addiritura all'esame autoptico.
Si tratta in definitiva di uno scontro fra la tendenza a ritenere che la medicina sia un'arte e quindi non possa essere sottoposta a valutazione generale e il tentativo di introdurre nella medicina maggiori elementi di certezza derivanti da un approccio più scientifico nello stabilire ciò che giova al paziente rispetto a ciò che è ininfluente o addirittura dannoso.
La EBM cerca il più possibile attraverso gli studi clinici controllati, ripetuti più volte per poter realizzare metanalisi, e gli studi osservazionali in condizione di pratica medica corrente, di stabilire quali tipi di diagnosi, di trattamenti farmacologici o di altro tipo, di riabilitazione abbiano probabilità di essere utili al paziente in temine di rapporto benefici-rischi. Si tratta di un lavoro continuo, senza soste perchè la medicina progredisce sempre più in fretta e quindi esige un costante aggiornamento da parte di tutti: medici e ricercatori.
Si deve anche aggiungere che la EBM non è una cultura calata dall'alto, né tanto meno il vangelo, ma al contrario è una conoscenza che va fatta propria dal medico per poterla utilizzare a livello dei singoli ammalati che non sono mai uguali fra loro. La EBM è un modo per essere più critici; è anche una metodologia che dovrebbe aiutare il medico a rispondere alle domande che sorgono spontaneamente.
Per esempio quando si fa un qualsiasi intervento medico è importante chiedersi: "Quali sono le basi scientifiche?", "Che benefici posso attendere?", "Quali sono i rischi?"?, "Se non prescrivo questo trattamento il paziente avrà svantaggi?".
Ponendosi queste domande gli interventi divengono necessariamente più razionali, non rincorrono le mode, ma stimolano lo spirito critico e il desiderio di saper rispondere alle domande in modo più preciso.
La mancanza di dati
La EBM ha anche potentissimi nemici. Anzitutto la mancanza di dati; si calcola che oltre il 50% degli atti medici non abbia una solida base scientifica; possono essere utili o dannosi, ma non lo sappiamo.
In questo senso l'applicazione della EBM è anche uno stimolo ad aumentare la ricerca per colmare i vuoti. Lo stesso medico, insieme ad altri colleghi, può cercare di raccogliere dati realizzando progetti di ricerca che rispondano a interrogativi magari semplici, ma di grande importanza pratica.
L'influenza della pubblicità
L'altro nemico è la pubblicità, che è una forma di conoscenza distorta a favore di vuole vendere qualcosa. La pubblicità o propaganda - anche se viene spacciata per informazione - è particolarmente sostenuta in campo farmaceutico dove i produttori spendono cifre enormi che superano il 20% del fatturato d'azienda.
Questa pubblicità sostenuta da un esercito di oltre 20.000 informatori farmaceutici opera ogni giorno una straordinaria pressione sui medici per aumentare le prescrizioni con metodi che in molti casi, senza voler generalizzare, si collocano al limite del lecito.
Purtroppo è difficile sottrarsi alla pubblicità anche perchè è la stessa industria farmaceutica che finanzia riviste, congressi, riunioni certamente non con il fine di criticare i suoi prodotti o di stimolare una austerità nelle prescrizioni.
Le stesse società scientifiche sono spesso finanziate dalle industrie il che spesso determina importanti conflitti di interesse.
Questa eccessiva sponsorizzazione farmaceutica pone anche il problema di quanto siano attendibili molte delle conoscenze ritenute indiscutibili.
Il volume di Clinical Evidence voluto dal Dipartimento per la Valutazione dei Medicinali e la Farmacovigilanza del Ministero della Salute e realizzato dal Centro Cochrane Italiano e dall'editore Zadig su testi del British Medical Journal ha proprio lo scopo di colmare il vuoto.
Agosto 2008